Abbiamo, svariate volte, scritto sugli effetti dell'azione di Quantitative Easing della BCE.
Indubbiamente questa QE ha avuto un grande effetto positivo sulle banche Europee che hanno beneficiato immensamente della grande immissione di liquidità realizzata mediante prestiti concessi a tassi praticamente molto vicino allo zero.
Le banche, tuttavia, o almeno le banche Italiane non hanno poi a loro volta avuto la capacità o la volontà di riversare questi prestiti nell'economia reale mediante concessione di prestiti a famiglie o di finanziamenti a piccole imprese.
Il risultato inevitabile è stata una continua disoccupazione che sta veramente rendendo la generazione attuale dei giovani disoccupati a lungo termine e con poche speranze di miglioramento.
Anche durante l'ultimo mese di Giugno la occupazione in Italia ha registrato un calo.
Gli occupati sono diminuiti dello 0,1% confermando così il dato negativo del mese di Maggio che aveva visto un calo pari allo 0,3%.
Il calo di Giungo corrisponde a circa 22.000 persone occupate in meno.
E, come ormai di consuetudine, il prezzo più salato lo pagano i giovani.
Gli ccupati nella fascia 15-24 anni infatti calano del 2,5%.
Ritornando alla occupazione in generale, vediamo che il tasso di occupazione scende al 55,8%.
Per quanto riguarda la disoccupazione, il numero dei disoccupati sale per un 1,7%, percentuale che corrisponde a 55.000 persone sale per un 5,2% nel solo settore giovanile (qui si parla di 34.000 persone).
Certo fa un certo effetto sentire parlare da parte dei nostri leader politici di ripresa quando il mercato del lavoro continua questa sofferenza continua che ha poi ampie ripercussioni sulla vita giornaliera di milioni di Italiani.
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