Nella dinamica economica corrente si delinea un quadro dove lo Stato riesce non solo a gravare pesantemente sui cittadini per un continuo aumento della pressione fiscale ma grava anche dirottando su di se una cospicua fetta dei prestiti e finanziamenti del settore bancario.
Con l'inevitabile risultato che si riducono i prestiti ai privati, si riducono in particolare i prestiti e finanziamenti alle piccole imprese e si aumentano in maniera spropositata i prestiti alla Pubblica Amministrazione.
Basti pensare che, secondo dati forniti da Unimpresa, negli ultimi tre anni i prestiti alle imprese hanno subito un taglio per circa 100 miliardi di Euro mentre dal solo Maggio del 2014 al Maggio del 2015 i finanziamenti alla Pubblica Amministrazione sono aumentati di 22,6 Miliardi passando da 1.892,8 Miliardi a 1.915,4 Miliardi di Euro.
In questo contesto fa maggiormente soffrire la stretta che le banche hanno operato nel settore del credito privato che in questo ultimo periodo di dodici mesi ha registrato un calo costante attorno ai 1,5 Miliardi di Euro al mese.
Bisogna dire che in questo ultimissimo periodo i prestiti erogati alle famiglie stanno mostrando alcuni timidi segnali positivi di ripresa, ripresa che invece sembra ancora ben lungi dal toccare il duro settore dei finanziamenti per le piccole e medie imprese.
Nel caso di queste imprese infatti sembrano essere calati in generale quasi tutte le tipologie di prestiti, sia i prestiti sino ad un anno (prestiti a breve) che hanno visto una discesa pari al 2,92% che quelli oltre ai cinque anni (prestiti a lungo termine) con un calo del 5,95%.
Unica eccezione quella dei prestiti a breve tra un anno e cinque anni che hanno messo a segno un discreto aumento pari al 10,85%.
Un altro fenomeno che si sta oggi vivendo è la spiccata tendenza degli Istituti Bancari a spingere il credito al consumo mantenendo comunque ben stretta la borsa dei prestiti personali veri e propri
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