Il settore dei prestiti in generale e dei finanziamenti a breve non potrà che risentire della dichiarata politica della BCE, Banca Centrale Europea, che in questi ultimi giorni si è chiaramente espressa a favore del proseguire la battaglia contro l’inflazione anche a costo di dover aumentare ulteriormente il costo del denaro.
Una notizia questa che andrà a toccare tutti coloro che nel prossimo futuro si troveranno a dover chiedere un prestito personale, un prestito finalizzato, un mutuo od un finanziamento per motivi che possono andare dalla ristrutturazione della casa all’acquisto di un auto, dal finanziare piccole spese personale ad un prestito per viaggi e vacanze.
I tassi in aumento naturalmente vogliono essere mantenuti per quello che viene presentato come un buon fine. Il frenare la domanda e quindi il frenare anche i prezzi e con questi l’inflazione che ormai da tempo è molto distante dal vecchio dichiarato obiettivo del 2%.
Una politica di questo genere, del resto del tutto comprensibile e giustificata, andrà tuttavia ad infliggere dei seri problemi a coloro che non si troveranno nella posizione di scegliere se accendere un nuovo prestito o mutuo oppure no. A coloro che hanno già un mutuo variabile e che verranno forzati a dover seguire il mercato e con questo l’aumento stesso del costo del proprio mutuo.
Viene ovviamente, al contrario, beneficiato il risparmiatore che potrà, negoziando con la propria banca o istituto finanziario, riuscire ad ottenere condizioni migliori per la redditività del denaro depositato in conto.
Anche questa tuttavia è una magra consolazione in quanto difficilmente si riuscirà ad ottenere un interesse che compensi il calo del valore dovuto all’inflazione stessa.
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Redazione – Prestito.it
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