A dicembre 2011 si è registrato uno storico
"credit crunch" per le Imprese Italiane, ovvero un
severo inasprimento dell'accesso al credito da parte delle Banche.
A evidenziare il dato è direttamente il
Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante una conferenza, affermando che i
Prestiti alle Imprese si sono contratti di ben 20 miliardi di euro lo scorso mese di dicembre, mentre per le famiglie la riduzione è stata meno sensibile, ma anche in questo caso si è registrata una riduzione dei
Prestiti Personali erogati.
Alle affermazioni di Visco ha fatto eco Marco Venturi, presidente di Rete Imprese Italia, confermando le aumentate difficoltà di accesso al credito per le aziende Italiane. Segnalando che la stretta delle Banche potrebbe far incrementare notevolmente l'usura in tutto il paese e, contestualmente, chiede l'attuazione di politiche mirate a coadiuvare le imprese durante questa fase di crisi, anche agevolando investimenti, Venturi dichiara "Non si puo' infatti aspettare la ripresa, bisogna muoversi in questa fase, superare le difficolta' ma anche rilanciare per tornare a crescere''.
In tutto questo si nota purtroppo - secondo al Redazione di
Prestito.it - come risulti chiarissima la situazione di estrema difficoltà del tessuto economico, soprattutto delle Piccole e Medie Imprese Italiane che direttamente si riflette su lavoratori e familgie e, della forte contrazione dei prestiti e finanziamenti erogati dalla Banche Italiane. Al momento non ci pare che nessuno pongà decisamente l'accento sul "salvataggio" del sistema bancario operato tramite recenti normative che hanno concesso alle Banche importanti e concreti strumenti (che da alcuni esperti sono stati definiti addirittura "illimitati") per garantire e/o contro-garantire, ad esempio poter aver, tramite l'acquisto di titolo di stato, accesso a finanziameti erogati dalla BCE, con una differenza tra interessi attivi e interessi passivi a sicuro vantaggio della Banca.
Tutto questo mentre la confcommercio, presenta i dati di una analisi statistica, effettuata nel quarto trimestre del 2011, nella quale risulta che il 76% imprese operanti nei settori del commercio, del turismo e dei servizi sono pessimiste nel futuro ed il 44% di queste segnala un peggioramento del proprio andamento economico. Nello stesso rapporto emerge anche che le aziende che forniscono la Pubblica Amministrazione hanno registrato nel 56,4% dei casi un aumento dei ritardi di pagamento.
L'auspicio, della redazione di
Prestito.it, è che a fronte di varie norme favorevoli volte a lenire il rischio creditizio al sistema bancario, finalmente le banche tornino a dare impulso e fiducia alle Imprese e più in generale a tutto il mercato del lavoro. Incrementare le erogazione ed agevolare l'accesso al credito sarebbe certamente un primo passo importante per interrompere la congiuntura economica negativa che ormai tutti in Italia chiamano più semplicemente "La crisi".
Una breve riflessione su cosa accade oggi 18 febbraio 2012 ...
Nelle stesse ore in cui
il Senato degli Stati Uniti d'America approva pesanti
tagli fiscali su i contributi versati dalle Imprese per i propri lavoratori, approvazione alla quale manca oramai la sola firma del
Presidente USA Barak Obama perchè tali tagli divengano effettivamente operativi. Peraltro
"tagli fiscali" del quale lo stesso Presidente ha già avuto modo di dire che, seppur peseranno sul deficit statale per ben 100 miliardi di dollari,
"sono tagli indispensabili per stimolare economia interna" ...
Quasi contemporaneamente
In Itaila in un comunicato di
Rete Imprese Italia emerge una notizia secondo la quale la tv pubblica di stato (la RAI) in base ad uno
"Regio Decreto del 1938" starebbe richiedendo il pagamento del famoso
"canone RAI" (tassa sul possesso di un apparecchio televisivo)
anche a milioni di imprese e lavoratori autonomi per il possesso di apparecchi come PC (Personal Computers), iPAD e Telefoni Smartphone, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi televisivi.
Rete Imprese Italia afferma che in tal caso
"le aziende dovranno sborsare 980 milioni'', definendo questa nuova tassa
Un balzello assurdo.
Leggendo tali notizie che apparentemente nascono da filosofie e puntano ad obiettivi diametralmente opposti, non si può non pensare che tali differenze, siano certamente non utili in un mondo sempre più globalizzato e competitivo.
Pur nella ferma convinzione che agevolare l'
accesso al credito per le Imprese sia sicuramente un passo importante per rilanciare la crescita in Italia, è ineluttabile prendere coscienza che ciò debba essere accompagnato in Italia da una assoluta semplificazione e deburocratizzazione (in primis) del mercato del lavoro e probabilmente, in linea con ciò che sta avvenendo negli USA, introdurre importanti tagli alla spesa ed agli sprechi della Pubblica Amministrazione, e contestualmente alleggerire la pressione fiscale sul imprese e lavoratori.
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Michele BiniRedazione - Prestito.itwww.prestito.itredazione@prestito.it