Che la
Grecia sia ancora nell'Euro è sicuramente un mezzo miracolo.
Un miracolo che, come spesso succede, ha un suo costo.
Nel caso specifico circa 100 Miliardi di Euro in aiuti vari già ricevuti ed in più molti creditori hanno accettato di scambiare i propri titoli Greci con titoli di valore di emissione più basso.
In aggiunta secondo la Redazione di Prestito.it è estremamente improbabile che la Grecia riesca a rimanere nell'area dell'Euro, in quanto questo comporterebbe continua disoccupazione, difficilissima ripresa economica e forse anche ancora più violente tensioni sociali.
Di contro una sua uscita causerebbe una svalutazione della rinata Dracma e una ripresa della competitività causata dai nuovi più bassi prezzi.
Viene dunque da pensare che quanto si è speso per farla rimanere dentro sarebbe forse stato speso meglio per aiutarla ad uscire.
Ma in realtà, come sappiamo,
l'Europa (e la Germania in primissima fila) ha speso quanto ha speso per aiutare le proprie banche e non certo la Grecia.
In questi ultimi due giorni è poi risalita alla (triste) ribalta la
Spagna.
Il Governo Spagnolo ha infatti rivelato che il tasso di disoccupazione ha raggiunto quasi il 25%, e questo solo un giorno dopo che Standard & Poor's, l'Agenzia di Rating, ha declassato la stessa Spagna dichiarando che sarebbe stato sempre più difficile per questo paese il far quadrare i propri conti.
I dati ufficiali parlano di disoccupazione al 24.4% nel primo trimestre del 2012 (dal 22.9 dell'ultimo trimestre 2011).
Un record assoluto per l'Eurozona. Anche se poco invidiabile.
Il numero totale dei disoccupati sale quindi a 5,6 Milioni di persone.
Ma questo è ancora nulla.
Il vero exploit la Spagna lo produce nei dati che riguardano i giovani.
Qui la disoccupazione è salita all'incredibile 52% dal precedente 48.5%.
Dati questi che sono preoccupanti per tutti e orribili per il povero Governo Iberico che deve affrontare una crisi mai vista negli ultimi decenni in una nazione dove oggi ci sono 1.7 Milioni di famiglie in cui nessuno lavora.
E la Spagna, ricordiamolo, è la quarta economia Europea ovvero vale ben il doppio delle economie combinate dei tre paesi che prima ci preoccupavano tanto, Grecia, Irlanda e Portogallo.
Tutto questo sta accadendo dopo che la BCE ha sparato le sue potenti cannonate di liquidità a difesa del sistema bancario Europeo e con il preciso fine di aiutare i paesi dell'Europa nel difficile processo di rinnovo del proprio debito pubblico in scadenza nel 2012.
Una operazione che è stata attaccata fortemente dalla parte più pragmatica del
mondo economico Tedesco che ha visto nella mossa di Mario Draghi un modo di by-passare le regole correnti che vieterebbero certi interventi della BCE a sostegno delle singole nazioni Europee.
Noi alla
Redazione di Prestito.it pensiamo che il mondo Germanico abbia scelto un momento sbagliato per lamentarsi.
Che sarebbe meglio riservarsi le lamentele per la fase successiva ben più significativa e che ci pare del tutto inevitabile.
Quando
in Europa vedremo arrivare i famosi Eurobond (quelli che piacevano tanto a Tremonti) che sono
l'unica arma rimasta per mettere definitivamente fine agli attacchi speculativi. (non critichiamo minimamente gli speculatori che si limitano a fare il proprio mestiere) e
per permettere a tutte le Nazioni di Europa di prendere denaro a prestito a Tassi inferiori a quelli normali.
E anche
per lasciarle libere di non preoccuparsi troppo né del loro debito né delle riforme che sarebbero belle ed utilissime ma politicamente così faticose da portare avanti.
Insomma presto tutti al cinema a vedere....il mio nome è Bond, European Bond.
Corrado Colombini
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