Qualche giorno fa si osservava che malgrado tutte le continue catastrofiche notizie che ogni giorno ci assalgono decretando la fine dell'Europa o la fine della sua Moneta Unica,
l'Euro in realtà si è rivelato stranamente forte.Oggi è infatti molto distante dai minimi toccati con il Dollaro alcuni anni fa e molto più alto dai livelli medi della Sterlina dell'ultimo decennio.
Viene da chiedersi quale sia il motivo.
Si possono dare interessanti giustificazioni legate alla politica Americana sul Dollaro e al fatto che l'America ha tale forza e dimensione da potersi ritenere una regione quasi autonoma (con il suo nuovissimo stato che produce a basso prezzo, la Cina) e che quindi non abbia particolari necessità di sostenere il valore della sua moneta e che la Sterlina Inglese sostanzialmente oggi sia un poco come il Franco Svizzero. Interessante ma non significativa.
Durante queste elucubrazioni due parole sembrano però risalire la mente.
Easy Euro.
E viene da pensare che in questo mondo di EasyJet, EasyCar, Easy Travel, Easy Money, Easy English e Easy Tutto forse anche la Moneta Unica è in un certo senso Easy.
Easy Euro.E che questo Euro introdotto così malamente e superficialmente in realtà ai cittadini Europei piaccia molto in quanto rende loro la vita più facile, senza dover più gestire quattro tasche differenti piene di spiccioli di diverse nazioni. Spiccioli che tanto pesavano e poco valevano.
Se i politici Europei hanno avuto una seria motivazione per creare questa moneta unica sicuramente la motivazione deve essere stata che l'Euro, una volta diffuso, avrebbe contribuito a creare la sensazione di vivere tutti in una stessa area geografica.
Che si sarebbero messi in moto continui movimenti di persone all'interno di questa nuova Europa e che questo avrebbe reso tutti più simili creando una nuova più stretta convergenza sociale, economica e forse anche politica.
Invece oggi sembra stia accadendo esattamente il contrario.
O come ha detto Paul Krugman, l'economista Premio Nobel e collaboratore del New York Times:
Lo stesso Euro ha creato queste asimmetriche onde d'urto che oggi lo stanno distruggendo.Una distruzione iniziata sin dalla nascita dell'Euro visto che questa moneta ha, sin dal primo giorno, prodotto effetti così contrastanti nelle varie nazioni.
Per il popolo Tedesco abbandonare il Deutschmark e passare all'Euro equivalse ad una svalutazione di fatto che permise loro di completare l'unificazione della Germania e nello stesso tempo di divenire straordinariamente competitivi con le esportazioni dei loro prodotti industriali.
Per Italia e Spagna fù esattamente l'opposto e andò a creare una effettiva rivalutazione ma soprattutto tolse a queste due nazioni la possibilità di proseguire con la ormai ben collaudata strategia delle periodiche svalutazion che ridavano spinta e dinamismo alle economie nazionali.
Questa continua divergenza ha fatto si che per anni molti operatori hanno scommesso sulla caduta dell'Euro, ritenendolo, non senza motivi, non sostenibile a lunga scadenza.
Scommesse che sono aumentate in progressione geometrica in questi ultimi mesi con i problematici prestiti alla Grecia e l'emergenza finanziaria in Spagna.
Malgrado tutto questo tuttavia gli Europei continuano a dichiararsi inequivocabilmente a favore dell'Euro.
Basti vedere gli straordinari risultati di alcuni sondaggi in Grecia dove, come riportato in una nostra precedente News su
Paradosso Ellenico, il 75% della popolazione si dice disposta a votare contro le misure di Austerità, voto che spingerebbe la Grecia fuori dall'Euro, ma sempre il 75% delle persone dichiara di voler assolutamente rimanere nell'Eurozona e di non voler tornare alla vecchia Dracma.
Pare dunque alla
Redazione di Prestito.it che, al di la delle (non sempre comprensibili) ragioni economiche, l'Euro sia entrato nel cuore dei consumatori Europei.
Al punto da essere disposti a sostenerlo con l'arma più temuta dai loro politici che li rappresentano.
Il voto.
Un Euro dunque ormai saldamente entrato nel nuovo (e internazionale) Easy English, Easy Money mondo Easy.
Questo potrebbe anche
dare all'Easy Euro un motivo in più per continuare a vivere e forse anche prosperare.
Sperando invece che non sia proprio la Grecia (domani 17 Giugno nuova, forse decisiva, tornata elettorale) a mettere il nostro caro Easy Euro in difficoltà.
Cosa che sarebbe in un certo senso un pò ironica visto che una delle espressioni di maggior successo del mondo Easy è senza dubbio la Compagnia Aerea Easy Jet.
Fondata da un ricco e intraprendente uomo di affari Greco che anticipando di alcuni decenni l'attuale sport nazionale Ellenico ha trasferito i suoi.(copiosissimi) risparmi nella City Londinese.
Corrado Colombini
Redazione - Prestito.it
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