Da alcuni mesi, considerato il perdurare ed in alcuni casi l'aggravarsi della crisi economica e finanziaria in Europa, era attesa la decisione arrivata oggi 5 luglio 2012.
Finalmente infatti la
Banca Centrale Europea (BCE), guidata dal governatore Mario Draghi, ha trovato il coraggio di ridurre di un quarto di punto il Tasso Ufficiale di Sconto (costo del denaro al quale hanno accesso le banche europee) portandolo a 0,75% dal 1% che per molti mesi ha rappresentato il minimo storico (dalla costituzione dell'Unione Europea) quasi fosse una soglia psicologica invalicabile.
Altre nazioni, non "sotto l'egida dell'euro", come ad esempio l'Inghilterra (0,50%) e gli Stati Uniti (0,25%) avevano drasticamente ridotto il Tasso Ufficiale di Sconto a valori molto prossimi allo zero con estrema rapidità non appena compreso che la crisi iniziata a fine 2008 sarebbe durata diversi mesi (oggi sappiamo "alcuni anni").
Anche questo prova che l'Europa per salvare "capre" (Europei) e "cavoli" (euro) dovrebbe prendere coscienza della necessità di un maggior dinamismo.
L'altro aspetto che non può non balzare agli occhi, apprendendo del taglio del costo del denaro allo 0,75%, riguarda i tassi di interesse di mutui, prestiti, ma soprattutto dei fidi in conto corrente applicati dalla maggioranza delle Banche Italiane. Tassi di interesse che talvolta ci vengono segnalati superiori al 13%
Se le Banche Italiane non avessero avuto accesso, negli ultimi 6 mesi, a prestito BCE per circa 239 miliardi di euro con interessi pari al tasso ufficiale di sconto (al tempo 1% oggi 0,75%), non vi sarebbe nulla da eccepire (legge di mercato).
Ma applicare tassi "da paura del mercato" dopo aver attinto copiosamente ai prestiti BCE (dando in garanzia titoli di debito dello stato Italiano) fa emergere logiche delle quali la Redazione di Prestito.it rimane molto, molto perplessa.
La
Redazione di Prestito.it ricorda che la BCE ha voluto immettere liquidita' a tassi particolarmente agevolati, infatti, proprio in nome ed in virtù della crisi e della straordinaria necessità di aumentare la stessa liquidità delle Banche sia Italiane che del resto dell'Europa, poichè queste fornissero respiro al tessuto economico Italiano (finanziamenti e Prestiti a imprese come anche prestiti e mutui afamiglie),
Considerato il vecchio adagio che "la speranza è l'ultima a morire" non ci rimane che sperare che questa ennesima manovra (di per see positiva e utile) fatta dalla BCE non rimanga anche questa volta fine a se stessa ma che possa fattivamente contribuire a eliminare il credit cruch ed abbassare i tassi di interesse applicati su finanziamenti, fidi e passività dei correntisti Italiani. Altrimenti (anche se l'intento della BCE probabilmente non era questo) se le banche non andranno in tale direzione, ma manterranno le attuali politiche di accesso al credito e gli alti tassi di interesse, la riduzione del Tasso Ufficiale di Sconto allo 0,75% si confermerebbe un altro "Regalo alle Banche Europee" fine a se stesso e che farà gioire solo pochi eletti (banchieri e azionisti).
Michele Bini
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