Dopo le notizie sui cali dei consumi e sui cali dei dei mutui, prestiti personali e finanziamenti personali ecco arrivare una ennesima notizia negativa, questa volta legata alla produzione industriale.
Markit, il PMI (Purchasing Managers Indexes) indice Manifatturiero relativo agli acquisti in Eurozona ha infatti evidenziato un nuovo tasso di declino simile a quello del mese di Maggio dove i dati mostravano il peggior peggioramento degli ultimi tre anni.
Eccezione di rilievo la isolata Irlanda che, forse anche per essere stata una delle prime nazioni ad entrare in questa crisi, mostra già evidenti segni di ripresa.
Non dimentichiamo poi che l'Irlanda ha una economia piccola ma dinamica aiutata anche da due cose che mancano certamente all'Italia.
La prima è l'estrema facilità di formare una nuova società e i bassissimi suoi costi di formazione.
La seconda è il basso livello di tassazione di queste società che, al 12,5%, è uno dei più bassi d'Europa e attrae molte multinazionali Americane che spesso fanno dell'Irlanda la propria base Europea.
La classifica per PMI relativa al mese di Giugno è la seguente:
Irlanda 53,1 Massimo in 14 mesi
Austria 50,1 Minimo in 6 mesi
Paesi Bassi 48,9 Massimo in 2 mesi
Francia 45,2 Massimo in 2 mesi
Germania 45,0 Minimo in 36 mesi
Italia 44,6 Minimo in 2 mesi
Spagna 41,1 Minimo in 37 mesi
Grecia 40,1 Minimo in 4 mesi
Questa classifica indica contrazioni manifatturiere in tutte le (cinque) maggiori economie.
Da notare che il Tasso di Declino della Germania è stato il maggiore degli ultimi tre anni.
Come da attese poi Spagna e Italia mostrano elevate contrazioni, mentre la Grecia cede violentemente evidenziando, se pur ce ne fosse stato bisogno, il corrente stato di profonda crisi.
Francia e Paesi Bassi hanno subito solo dei moderati rallentamenti.
Il motivo principale per cui il PMI Eurozona continua la sua marcia in territorio chiaramente negativo va associato al fatto che si è registrato il quarto mese consecutivo di declino della produzione manifatturiera che ha toccato dei livelli mai visti negli ultimi tre anni.
La
Redazione di Prestito.it evidenzia che con la corrente crisi finanziaria, crisi nel settore dei finanziamenti, difficoltà di accesso al prestito, incertezza sulla durata della corrente recessione, aumento dell'imposizione fiscale, estensione dei programmi di austerità nazionale, con tutto questo non si può certo criticare l'atteggiamento di manager responsabili di aziende che decidono di contenere i costi tagliando spese, personale, investimenti e quindi anche ordini per nuovi acquisti.
Corrado Colombini
Redazione - Prestito.it
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