I Buoni del Tesoro, come i Bonos o i Bonds hanno un titolo altisonante ma in realtà non sono altro che un prestito temporaneo che qualcuno (privati cittadini o investitori) fanno allo Stato.
Un comune Prestito dunque, ma oggi con una straordinaria caratteristica.
Non sono garantiti in alcun modo.
In realtà non è proprio così visto che sono garantiti dallo Stato. Ma lo stesso Stato può modificare questa garanzia anche a posteriori e comunque di garanzie ne esistono veramente poche in quanto, se lo Stato fa un Default, nulla succede.
Questo poiché non c'è in essere alcuna garanzia che protegga l'investitore.
Bisogna naturalmente anche aggiungere che gli Stati raramente entrano in Default.
Si comprende dunque il motivo per cui, in questi giorni di travaglio economico, molti chiedono che si cambi qualcosa e che si aumentino le garanzie legate alla emissione di nuovi Titoli del Tesoro.
Vedi anche a questo proposito la News su
Riserve Auree Italiane.
Ed è anche per questo che molti operatori hanno iniziato a parlare di oro e di quel vecchio
Gold Standard che anni fa fungeva da ultima garanzia per le valute dei vari paesi.
Naturalmente tutti (indistintamente) i vari Governi porgono orecchio da mercante in quanto (senza il minimo dubbio) preferiscono continuare ad indebitarsi (abbastanza) allegramente senza offrire garanzie.
Anche se non sembrano avere la minima intenzione di voler introdurre dei cambiamenti, tuttavia, le Banche Centrali mondiali si sono messe ad accumulare quantità sempre maggiori di Riserve Auree.
Le Nazioni Emergenti in modo particolare, forse anche per l'insicurezza sull'andamento del Dollaro e dell'Euro, hanno infatti spostato una buona parte delle proprie riserve investendo in oro.
La Cina per esempio nel 2011 ha acquistato 490 Tonnellate di Oro, ben il doppio di quanto aveva fatto nel 2010.
Altre nazioni che si sono distinte in questi acquisti sono state la Russia, il Kazakhstan, la Turchia e l'Ucraina.
In realtà a ben pensare per le Banche Centrali l'oro è un acquisto essenziale, specie considerando che acquistare Titoli di altre nazioni finanziariamente forti significa avere (una volta considerata l'inflazione) una redditività negativa, acquistare Titoli di nazioni deboli non è molto entusiasmante e considerando che dopo tutto l'oro rimane sempre la valuta internazionale delle stesse Banche Centrali.
La
Redazione di Prestito.it osserva che l'Italia, pur tra i tanti forse anche inevitabili errori fatti nella propria gestione finanziaria, in questo campo rimane sempre fra le Nazioni più forti del mondo, con una dotazione di riserve auree che oggi molte altre nazioni non possono che invidiare.
Corrado Colombini
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