In un momento in cui tutto cambia anche la temperatura (specie quella legata all'Economia) non rimane certo stabile.
Molti si aspettano un Agosto finanziariamente molto caldo e sofferto, ma si teme che il vero ciclone Africano dell'economia arrivi invece a Settembre quando, nel giro di pochi giorni, avremo la decisione della Corte Tedesca sulla Costituzionalità del nuovo Fondo Europeo di Salvataggio, il voto in Olanda sempre per approvare gli interventi di salvataggio e la Grecia tesa a finalizzare rinegoziazioni sul proprio prestito di emergenza.
Se questo non bastasse gli affannanti leader Europei dovranno affrontare la drammatica situazione dei Bonos Spagnoli che, saranno anche Bonos, ma nessuno vuole. Gli stessi vertici dell'Eurogruppo, al rientro dalle vacanze, potrebbero trovarsi nuovamente di fronte alla prospettiva che l'Italia finisca ancora sotto il fuoco degli operatori finanziari internazionali.
Una situazione come questa fa capire come le precedenti azioni di salvataggio delle piccole economie Europee come Irlanda, Portogallo fossero solo delle cosette poco impegnative che i vari (altri) leader guardavano dall'alto sentendosi particolarmente importanti ma come adesso il livello dell'acqua si sia alzato al punto tale che tutti, compreso la Germania, devono fare bene attenzione ad ogni singolo movimento, se non vogliono rischiare di finire sotto.
La Spagna infatti è la quarta economia Europea e la numero 12 a livello mondiale, l'Italia è la terza e fa parte del G7.
Aiutare due entità di questo genere non si presenta facile per nessuno, neppure per la grande Germania.
In cifre un salvataggio della Spagna, anche se limitato, dovrà essere per lo meno il doppio di quello messo in cantiere per Grecia, Irlanda e Portogallo.
E l'economia Italiana vale all'incirca il doppio di quella Spagnola.
Il 12 Settembre la Corte Costituzionale Tedesca si esprimerà sulla compatibilità del Trattato Europeo che da vita al ESM, European Stability Mechanism, il fondo di salvataggio permanente dotato di 500 Miliardi di Euro.
Per l'Eurozona questo fondo rappresenta il piano A.
E non esiste al momento un serio piano B.
La Germania, come è noto, è il maggior contributore al fondo.
Senza la Germania questo fondo non riuscirebbe mai ad avere la forza finanziaria necessaria per essere utilizzato verso colossi economici come Spagna e Italia.
Sempre il fatidico 12 Settembre vede le elezioni in Olanda dove al momento vi è quasi una rivolta popolare contro l'idea di gettare altri soldi verso la fila di Nazioni che chiedono o vorrebbero chiedere aiuto.
Un deciso voto Olandese bloccherebbe di fatto ogni possibile flessibilità con il Governo Greco che oggi dichiara di voler rinegoziare l'accordo.
Atene infatti chiede un periodo maggiore per tagli e riforme.
Se concesso (la richiesta pare essere due anni), questo potrebbe costare sino a 50 Miliardi di Euro aggiuntivi.
Una pillola che non tutti sembrano disposti ad ingoiare.
Questo tuttavia pare essere poca cosa rispetto al vero problema di Atene, ovvero il fatto che, come tutti sanno benissimo, non riuscirà mai a gestire un Debito Pubblico pari al 160% del PIL.
Unica soluzione (a parte un bel sano e tradizionale Default) è che chi oggi ha questo Incauto Prestito vi Rinunci almeno in parte.
E quindi i Governi Europei che oggi detengono circa due terzi di questo Debito dovrebbero cancellarne una fetta sostanziosa, forse il quaranta, cinquanta per cento.
Una vera sofferenza.
Una sofferenza che tuttavia ne produrrebbe delle altre.
Sarebbe infatti probabile che sia Irlanda che Portogallo volessero lo stesso trattamento.
Tutto questo per dire che se qualcuno oggi dovesse pensare di non potersi godere le vacanze di Agosto per le evidenti preoccupazioni finanziarie e il conseguente caldo (da panico economico), si dovrebbe rasserenare e andare al mare.
Agosto infatti pare destinato ad essere un mese ben più fresco e tranquillo di Settembre.
Corrado Colombini
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