La Cina è Meno Vicina


Molte Banche Europee accusate di non voler concedere finanziamenti e prestiti a aziende hanno da alcuni mesi iniziato a difendersi dicendo che sono le stesse aziende a non voler richiedere prestiti perché spaventate dall'attuale momento economico.

A parte la possibile pretestuosità di questo tipo di difesa non si può negare che per molte aziende il decidere di investire nuovi capitali e di accedere al mercato del prestito per finanziamenti in un momento come questo, dove tutto sembra essere in ballo e dove tutto sembra essere dominato da un pesante clima di incertezza, non è certo impresa facile.

Ma questi sono proprio i momenti dove le imprese e gli imprenditori di razza si distinguono dai Marinai di Acqua Dolce e sono i momenti dove, accanto alle indubbie pesantissime difficoltà, si affiancano anche grandi e qualche volta uniche opportunità aiutate non solo dalla corrente crisi economica Europea ma anche dai cambiamenti che iniziano a vedersi in Paesi Emergenti come nella lontana Cina.

Sono infatti ormai passati più di 30 anni da quando la Grande Nazione Cinese si è autoproclamata Fabbrica Ufficiale del Mondo Intero.
Lunghi anni che hanno visto questo dinamico paese orientale conquistare, mercato dopo mercato, un dominio commerciale unico che ha di fatto sbaragliato la concorrenza del vecchio continente (come pure dell'America e di altre parti del Mondo) facendo chiudere un numero enorme di unità produttive.

Oggi però qualcosa sta iniziando a cambiare.
La Cina sta diventando sempre più ricca, i salari e stipendi stanno continuando a salire e i costi di produzione hanno inevitabilmente seguito un trend al rialzo che non accenna a diminuire.

Questo effetto lo si comincia già a percepire in quelle che erano (prima dell'avvento della Cina) le nazioni scelte dalle Multinazionali per le produzioni economiche, come per esempio il Messico.
Qui oggi i costi di produzione si sono avvicinati tanto a quelli Cinesi che ormai la differenza non supera più il 10%.
Un fatto questo che ha già spinto molte Multinazionali a riportare la produzione in questa zona che naturalmente è logisticamente molto più vicina al vitale Mercato Nord Americano.

La stessa Italia in questo ultimo anno ha visto alcuni fenomeni inconsueti.
Come per esempio quello di una ditta produttrice Italiana che ha iniziato a rifornire la geniale IKEA mettendo addirittura fuori il precedente produttore Cinese.

Gli abili responsabili per gli acquisti delle Multinazionali infatti, al momento di allocare i nuovi ordini, tengono fortemente conto del fattore geografico e in questo la stessa Europa ha un grande vantaggio specie quando il differenziale dei costi produttivi si riduce avvicinandosi al 10-15%.
Differenziale che alcune aziende Europee ad alta tecnologia oggi vedono come raggiungibile.

Inoltre pesa fortemente anche il fattore politico.
In Cina l'Apparato Statale può prendere qualsiasi decisione e in qualsiasi momento può ribaltare accordi e produzioni correnti.
Basta pensare a cosa accadde quando i Cinesi ospitarono le Olimpiadi.
Vi era il problema dell'inquinamento su Pechino e sul Villaggio Olimpico.
La Cina lo risolse facendo chiudere tutte le fabbriche per un raggio di alcune centinaia di chilometri.
Decisione ottima per atleti e spettatori ma non certo ideale per chi aspettava ordini di produzione.

Tutto considerato quindi, osservando non solo i fattori negativi delle crisi ma anche le opportunità che la stessa crisi economica tende a generare e che, presto o tardi, anche in nei paesi più competitivi del mondo (vedi Cina) i costi sono destinati ad aumentare, tutto questo considerato non sarebbe troppo saggio per le aziende e per le persone oggi il rinunciare ad investire (anche se con la necessaria dovuta attenzione).

Per investire spesso viene scelta la strada dell'indebitamento tramite accesso al prestito e ai finanziamenti, specie quando vi sono delle pratiche difficoltà a raccogliere nuovo capitale.

E se il mercato del prestito sembra essere così difficile la Redazione News di Prestito.it vuole comunque aiutare a far ricordare che oggi i Tassi sono straordinariamente bassi e che forse un giorno in futuro chi oggi si tira troppo indietro potrebbe guardare a questo periodo e rimpiangere di non aver avuto la visione, la capacità e il coraggio di meglio sfruttare le (pur difficili) condizioni attuali.

Per una analisi più dettagliata dei Tassi di Sconto storici si veda la precedente News di Prestito.it,
Tassi di Sconto Piu Bassi da 300 Anni


Corrado Colombini

Redazione - Prestito.it
www.prestito.it
redazione@prestito.it

Redazione News Prestito.it - 2012-08-27 









Calcola la tua Rata

%