L'Agenzia Internazionale di Rating, Moody's, ha oggi comunicato ufficialmente che la Crescita Economica Mondiale prevista per il 2013 sarà inferiore alle previsioni.
Ha anche detto che la corrente crescita del 2012 sarà inferiore a quella del 2011 come pure alla crescita del 2010.
Ribassata anche la previsione per l'Italia.
Nel nostro caso naturalmente non si parla neppure di crescita ma di contrazione che per il corrente anno viene indicata tra -1,5% e -2,5%, mentre per il prossimo 2013 tra 1% e zero.
Abbassando quindi di mezzo punto circa le indicazioni già date da Moody's lo scorso Aprile.
Naturalmente la solerte Agenzia di Rating (come è ormai sua abitudine) punta il dito accusatore contro l'Eurozona giudicandola prima e principale responsabile del clima di incertezza globale che esercita l'attuale continua pressione fortemente negativa sull'economia generale.
Per dovere di cronaca aggiunge anche nell'elenco dei responsabili i Paesi Emergenti come il Brasile, la Cina e l'India che vedranno un significativo rallentamento delle rispettive economie nazionali.
Avverte anche sulla possibilità di una rinnovata corsa del prezzo del greggio e di una stretta fiscale negli USA, specie considerato che nei dinamici Stati Uniti si dovrebbe finalmente vedere una buona ripresa economica.
In questo quadro economico ovviamente non aiuta il teoricamente sano (ma in qualche modo praticamente dannoso) atteggiamento dei Governi Europei determinati a realizzare un consolidamento fiscale che genera disoccupazione e pessimismo fra i contribuenti-consumatori.
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