I Maghi non Risolvono i Problemi di Fondo


E purtroppo non lo possono fare neppure i Draghi.

Forse in Europa non esiste persona che possa vantare una universale stima da parte di tutte le parti in causa come Mario Draghi, illustre Presidente della BCE (Banca Centrale Europea).

Lo si è visto questa settimana.
Il suo, atteso e largamente anticipato, annuncio di intervento sugli acquisti di Bond è stato accolto da una euforia generale che sembra aver ridato il sorriso persino ai Premier dei paesi Europei a rischio economico.

E naturalmente hanno sorriso, anzi riso, i mercati visto che il supporto della BCE aiuta sia chi abbia investito in Bond (con un solido diretto sostegno a lungo termine) sia chi abbia investito in azioni (con un sostegno psicologico indiretto e effettivo solo a breve termine) e che probabilmente si appresta a chiudere questa fase di rialzo preparandosi alla prossima speculazione al ribasso.

Mario Draghi non poteva fare di più.
Anzi, se si considera che per portare avanti il proprio piano ha dovuto passare sul corpo della poderosa Bundesbank, quanto è riuscito ad estrarre dal suo cassetto pare essere un risultato già miracoloso.
Un risultato che solo un uomo del calibro di Draghi poteva realizzare.

Ma prima di pensare che questo piano possa essere effettivamente realizzato con successo e reso operativo con risultati positivi, in questa Europa dilaniata da tanto forti quanto naturali divergenze politiche, forse è meglio fare una piccola pausa di riflessione.
E guardare il pur sempre minaccioso e burrascoso oceano che abbiamo ancora davanti e che potrebbe rivelarsi troppo difficile da attraversare.

Lasciamo pure da parte per un attimo tutte le drammatiche scadenze del solo mese di Settembre (vedi al riguardo la precedente News... Un Difficile Settembre ), alcune delle quali potrebbero fare saltare totalmente il piano di Draghi..
Immaginiamo pure che tutti questi ostacoli vengano superati sull'onda del corrente entusiasmo.
Immaginiamo anche che Jens Weidmann, Presidente della Bundesbank Tedesca, si rassegni ad assumere una funzione di secondo piano.
Immaginiamo che gli elettori Tedeschi confermino il proprio sostegno ad una linea di azione che vede il declino permanente della loro amatissima Bundesbank e che confermino (a suon di Euro oggi e di voti domani) il desiderio di continuare a finanziare gli Stati Europei che troppo hanno speso negli anni passati.

Immaginiamo pure tutto questo.
Dopo aver finito di immaginare riapriamo gli occhi e andiamo a leggere con attenzione il Piano di Mario Draghi.
Lasciamo pure perdere ogni altro dettaglio e concentriamo la nostra attenzione su quanto dichiarato inequivocabilmente dallo stesso Mario Draghi, ovvero che questo aiuto della Banca Centrale Europea potrà essere concesso solo dopo che le Nazioni che dovessero richiederlo avranno sottoscritto un impegno irrevocabile di attuare Riforme Strutturali e di mettere in atto una Dura Politica Fiscale (in altre parole nuova austerità).
In linea con quanto già imposto a Grecia, Portogallo ed Irlanda al momento della approvazione del loro piano di salvataggio.

Nuove Riforme Strutturali e Nuove Riforme Fiscali.
Se tuttavia, nella difficilissima situazione attuale in Europa, si andassero ad introdurre nuove restrizioni o nuove tasse (politica fiscale austera) l'economia dell'Eurozona crollerebbe ancora maggiormente rendendo, per lo meno a breve termine, vano il tentativo di rinforzare le Casse degli Stati, come pare stia accadendo attualmente in Italia con la nuova tassa IMU (vedi a questo proposito la News.... Piu' Tasse, Meno Incassi).

Questo spiega il paradosso che vede Monti (Premier Italiano) e Rajoy (Premier Spagnolo), Sponsor Politici del Piano Draghi, che oggi dichiarano ad alta voce che le loro rispettive Nazioni (Italia e Spagna) non hanno nessuna intenzione di chiedere aiuto ed utilizzare il piano da loro stessi sponsorizzato.
Quello che infatti i Leader volevano era solo una specie di Bluff.
Un Piano che subito impressionasse i mercati finanziari... poi minacciare di utilizzarlo...senza pero' mai farlo.

E questo spiega anche perchè tutti i paesi Europei (Italia e Spagna in prima fila) che sino ad ieri chiedevano, urlando a voce alta, un piano Anti Spread, nei prossimi giorni andranno ad urlare ai quattro venti che loro proprio quel piano Anti Spread non intendono usarlo.

Si ritorna dunque al tema di testata.
Questo piano Della BCE è sicuramente brillante.
Va al di la di quanto molti si aspettavano Draghi potesse presentare.
Ma se si spera che risolva i problemi dell'Eurozona ci si illude profondamente.

Alla fin fine i problemi dell'Eurozona sono indubbiamente stati creati dalla miope classe politica che ha gestito la nascita dell'Euro.

E malgrado la poca voglia che la (sempre miope) classe politica abbia di risolverli, solo i Leader Politici Europei potranno essere in grado di riparare al danno creato, attuando quelle riforme Europeee e Nazionali che rendano l'Euro compatibile con i paesi che vorranno continuare ad averlo come propria moneta nazionale.

Questo è certamente il motivo principale che rende la Redazione di Prestito, come del resto molte altre voci che hanno parlato in questi giorni, consapevole che la strada davanti sarà lunga e densa di pericoli.

E che il generoso Draghi in questi ultimi giorni più che una soluzione ci sta solo offrendo un piccolo rinfresco ristoratore (con BCE lo sponsor di turno) nel mezzo della lunga maratona Europea.



Corrado Colombini

Redazione - Prestito.it
www.prestito.it
redazione@prestito.it

Redazione News Prestito.it - 2012-09-08 









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